Rivoluzioni in Pittura - I libri e i racconti

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Post Zang Tumb tuum
Con l’’800 si conclude l’epoca millenaria della pittura analogica. L’impressionismo ne rappresenta la splendida e finale apoteosi, struggente infuocato tramonto: l’arte dopo non potrà mai più essere solo rappresentazione analogica della bellezza del mondo.
E con il ‘900 arrivano le innovative “Avanguardie”, tumultuose, rivoluzionarie, forse malate. Inventano con il cubismo la visione a 360°, come il tondo di una statua, ma spezzata in cubi. Con il futurismo inventano la rappresentazione della quarta dimensione, il tempo. Vengono evocati gli spettri del nostro profondo con l’espressionismo. Oppure giocano con il nostro inconscio e i miti arcaici con il simbolismo, il surrealismo e l’arte metafisica. Insomma si gioca con tutto e tutti e infine l’arte vivrà solo per l’arte, come nel dadaismo, che non vuole dire nulla e per questo è arte; fino ad arrivare al completo allontanamento dalla rappresentazione figurativa, il rifiuto totale di una pittura “analogica”. Ed ecco la libertà da ogni vincolo di rappresentatività, così come è da sempre per la musica: nasce l’informale e l’arte astratta ed anche i materiali mutano, dalla tela al collage, ai materiali poveri, al riutilizzo di ogni rottame. Con Schifano si inizia ad usare anche il multimediale, l’elettronica, il digitale. E poi arriveranno la body art, la street art, la land art…

Il ‘900 è il secolo delle “avanguardie”: nel bene e nel male è il secolo del “pensiero forte”, delle grandi tensioni ideologiche.
Seguirà il nostro secolo di “pensiero debole”: dalla caduta del Muro di Berlino, le ideologie le fedi ed i pensieri forti in gran parte evaporano, nel male e nel bene. Ma dove vanno ora l’arte ed il pensiero e tutto? Venga a me un viaggiatore del tempo, dal prossimo secolo, a dirmi quali sono le tendenze e l’essenza dei nostri tempi… Cosa resterà nella memoria futura della nostra epoca? Venga a portarmi una lente d’ingrandimento per mettere a fuoco ciò che ora vedo sfuocato, frantumato in mille rivoli, in molteplici tendenze. Venga a donarmi una chiave di lettura per comprendere dove sta andando la bellezza.

(Nell’immagine: Forme uniche della continuità nello spazio, di Umberto Boccioni)

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