LA FINESTRA
Dopo mille anni, a notte, ritorno nella
casa dei nonni che mi vide bambino.
Mi affaccio nuovamente alla stessa finestra.
La mia infanzia è tutta in quella finestra.
Notti solitarie, magia di stelle e buia campagna, richiami di cani lontani, profumi di essenze e terra umida,
Sono tutt'uno con quel mondo e l'infinito, parte armonica di un "cielo" vagheggiato, allora sinceramente creduto.
Il passato e il futuro sono vapore di un eterno presente,
in un tempo senza più tempo.
Tutto è mutato, dopo mille anni.
L'antico casolare è ora un palazzotto anonimo:
è arrivata la città a corrompere il paesaggio.
Io sono mutato, dopo mille anni, con molto passato ma meno futuro,
con il presente in affannosa e inutile corsa verso inutili cose.
Ma sono turbato:
la finestra è rimasta al suo posto.