Malattie e vantaggi - I libri e i racconti

Vai ai contenuti
La Xantopsia
C'è qualche malattia mentale o disturbo utile che porta più vantaggi che svantaggi?
 
Direi di sì. Ne riporto un possibile esempio. Sebbene i vantaggi che ne derivarono al “paziente” furono assai modesti se non nulli, viceversa enorme vantaggio ne trasse la storia dell’arte…
 
È noto che van Gogh dipingesse utilizzando prevalentemente la gamma del colore giallo. Pochi tuttavia sanno che il noto pittore fosse intossicato cronico da dosaggi elevati di prodotti galenici a base di digossina (allora prodotto di erboristeria, derivato dalla digitalis lanata e dalla digitalis purpurea, comuni essenze arboree presenti anche dei nostri prati). Oggi la digitale (di sintesi) viene utilizzata come medicamento nell’insufficienza cardiaca; a quel tempo tuttavia era nota ed utilizzata per quello che oggi appare come effetto collaterale da sovradosaggio: la sedazione. E van Gogh veniva appunto curato con tale medicamento, ad elevato dosaggio, per ottenere sedazione e verosimilmente anche per prevenire crisi epilettiche. Ricordo che Vincent era stato ricoverato in psichiatria a seguito di atti autolesionistici (il taglio dell’orecchio) e morì suicida.
 
Ebbene, un altro raro effetto collaterale della digitale, assunta cronicamente ad elevato dosaggio, è la XANTOPSIA, ovvero lo spostamento della percezione visiva sulle tonalità del giallo. La storia dell’arte senza i “gialli” di van Gogh non sarebbe più la stessa!
 
Mi ha sempre affascinato l’arte medica della patografia.
 
Patografia: ricostruzione delle patologie psichiche di personaggi celebri fondate sulle informazioni biografiche e sull'esame delle loro opere.
 
Il primo patografo di Van Gogh fu il medico-filosofo Karl Jaspers, nella prima metà del XIX secolo, che affermò l’esistenza di un’occulta relazione tra l’essere pazzi e l’essere geniali e creativi.
 
(Nell’immagine: van Gogh, fiori gialli)
Torna ai contenuti