La mummia di Zagabria - I libri e i racconti

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La mummia di Zagabria - Letteratura Etrusca
Attorno alla metà del XIX sec., in piena moda "egittologica" sviluppatasi a seguito della campagna d'Egitto di Napoleone, con la scoperta della stele multilingue di Rosetta, la borghesia europea anelava ad esporre un qualche oggetto esotico nella propria wunderkammer; e cosa poteva essere meglio di un'autentica mummia?
E fu così che un ricco borghese, suddito dell'impero austro ungarico, decise di acquistare una mummia di epoca tolemaica, così per tenersela nel salotto di casa (anzi nella wunderkammer o camera delle "meraviglie"). Al suo decesso, passata la moda dell'egittologia, gli eredi furono probabilmente "schifati" dal fatto di avere un cadavere in casa, e pertanto donarono le spoglie del caro estinto (anzi di una giovane donna mummificata) al museo di Zagabria. Passarono molti anni, finché uno studioso del museo decise di eseguire dei rilievi sul reperto, sbendando la mummia. Con grande sorpresa la benda (un telo di LINO di 340 cm x 40, opportunamente tagliato) presentava al suo interno una misteriosa scrittura; per tale motivo venne quindi inviata presso un egittologo di fama, presso la capitale Vienna. Ma non si trattava di antico egizio e neanche di greco (dal momento che la mummia era di epoca tolemaica, e probabilmente proveniente dall'area del delta del Nilo), bensì di ETRUSCO (ed esattamente con caratteristiche lessicali tipiche della regione dell'antica ENA, l'odierna S.Quirico d'Orcia). A tutt'oggi il "LIBER LINTEUS" rappresenta il più completo testo (circa 1200 parole) in scrittura etrusca, di fatto l'unico libro a noi pervenuto, verosimilmente il più antico libro europeo, l'unico mai scritto sul lino. Come è noto la scrittura etrusca è solo in parte decifrata; purtuttavia l'argomento del "libro" parrebbe descrivere un calendario rituale, un "promemoria" per una qualche scuola di auruspicini.
L'ipotesi più verosimile è che la mummia fosse stata confezionata dalla comunità etrusca di Naucrati (città commerciale sul delta del Nilo, con interi quartieri riservati ai mercanti delle comunità forestiere, greci, fenici, etruschi ecc). Spesso le comunità straniere, pur conservando specificità etniche, acquisivano usanze locali, come quella di mummificare i propri defunti. La mummificazione era tuttavia un procedimento molto costoso; e allora perché non risparmiare qualcosa sulle "bende", magari utilizzando "quel libro di lino", ormai inutile e dimenticato in soffitta?
Vorrei sperare che una tale "fortuna" possa ripetersi, e, prima o poi, venga ritrovata qualche altra mummia avvolta da bende vergate di antiche scritture, magari con altri testi in etrusco. La letteratura etrusca è il più grande "tesoro" immateriale antico perduto, se mai esistito (ma io credo fermamente di si). Il liber linteus zagabriensis ne è un indizio.
La mummia è ancora esposta al museo di Zagabria

(immagine del liber linteus, da Wikipedia, autore sconosciuto)

Un giorno, forse, si troveranno tracce di letteratura etrusca, che "non può non essere esistita". Mitologie greco-romane potrebbero essere riscritte con prospettive diverse (come già del resto osservato, ma solo per iconografie, nella rappresentazione delle gesta del sesto re ETRUSCO di Roma - Servo Tullio/Mastarna - nella tomba "François" di Vulci, in provincia di Viterbo). Cercherei testi etruschi non tanto in improbabili ulteriori bende di mummie etrusco-egizie, ma soprattutto nei papiri ancora sepolti a Ercolano, magari negli epistolari dell'imperatore Claudio, grande estimatore della cultura etrusca e forse uno degli ultimi parlanti etrusco.
Devo correggere che è la lingua ad essere poco decifrata e NON la scrittura, redatta con alfabeto greco noto, sia pure con varianti e con direzione di scrittura da destra a sinistra o in senso bustrofedico, come nel greco più arcaico. Così come Schliemann ritrovò l'antica Troia omerica sulla base di un testo (Iliade), ritenuto solo leggendario, ovvero usando la filologia - bene immateriale - per trovare un tesoro materiale (archeologia), vorrei fosse possibile anche un processo inverso. Fantastico insomma una scoperta archeologia (materiale) che porti ad una scoperta di un bene immateriale, un'epica etrusca, una "diversa" Iliade o "diversa" odissea, ritrovata in papiri di una qualche biblioteca romana, ancora sepolta sotto Resina/Ercolano o altrove.
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