Virus e ironia - I libri e i racconti

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Un virus davvero burlone

Il Coronavirus è un esserino davvero originale. Mai visto prima un virus con simili capacità trombogenetiche (più che di polmonite si muore per una trombosi, che dai vasi polmonari si generalizza a tutto il corpo).
Questa la notizia cattiva, che però è anche la notizia buona: perché se il virus “uccide”, e così in fretta, il suo “ospite” umano, uccide anche se stesso, prima di propagarsi, e quindi si autolimita.
Altra "possibile" buona notizia è che, al momento, non sono stati trovati ospiti animli (eccetto forse il gatto) e questo significa che, prima o poi, se ne andrà fuori dalle palle (non avendo  più “serbatoi” animali per automantenersi, nei periodi inter epidemici).
È anche un animaletto molto democratico: non guarda in faccia ad alcuno, belli, brutti, poveri, ricchi, famosi, sconosciuti, vip e poveri cristi, e persino anche giovani (meno) insieme ai vecchi. Qualche “mala lingua” afferma tuttavia che le sollecite cure praticate ai “big”, ne riduca drasticamente la mortalità (tu, che sei un povero cristo, sarai probabilmente lasciato a casa con la sola tachipirina e l’indicazione a chiamare il 118 quando “non respiri più”, ma, in genere, quando “non respiri più”, vuol dire che ci sono ottime probabilità che non respirerai mai più).
Con i suoi 12000 morti in Lombardia (in sole 6 settimane) la letalità del virus (direttamente o come”spinta” finale, in presenza di comorbilità) ha superato di gran lunga le morti per cause belliche di gran parte della Storia (a Milano le vittime di 3 – tre! - anni di bombardamenti, dal 1942 al 1944, furono “soltanto” circa 2000).
Il buono (si fa per dire) è che il bastardino ci ha fatto entrare a buon diritto nella STORIA.
Gli antichi saggi cinesi (credo anche Confucio) solevano affermare: “viviamo in tempi interessanti”, cioè quelli turbolenti, dove i grandi sommovimenti provocati da guerre o pestilenze, sconvolgono gli assetti politici e provocano grandi rimescolamenti sociali.
E sarà così anche questa volta: nulla ma proprio nulla resterà uguale a prima, nel bene e nel male. Per la prima volta della nostra vita facciamo parte ATTIVA della STORIA. Quindi non solo come spettatori ma, ripeto e per la prima volta, anche come ATTORI.
Gli eventi “planetari” della nostra storia (negli ultimi 60 anni) NON ci hanno MAI visto attori ma solo spettatori (cito lo sbarco sulla luna, la caduta del muro di Berlino, l’attentato alle Torri Gemelle, con lo strascico di guerre e terrorismo; tralascerei eventi naturali catastrofici, gli anni di piombo, l’avvento dell’euro, perché, per quanto “pervasivi”, ebbero conseguenze regionali e mai planetarie).
A mio giudizio vi è stato solo un altro evento epocale planetario, sviluppatosi nel nostro arco di vita (questa volta sostanzialmente positivo, perfezionatosi però in un periodo di oltre 20 anni, e non in 6 settimane come la pandemia): l’avvento di INTERNET e la globalizzazione; anche per questa circostanza siamo stati al contempo protagonisti e spettatori della STORIA.
In conclusione, “godiamoci”, come direbbe Confucio, i nostri tempi INTERESSANTI e prepariamoci (ovviamente per chi sopravviverà) alla gestione di un nuovo Mondo, con crisi e opportunità.
Siamo moderatamente ottimisti, perché mai una pandemia (con assenza di significativo “serbatoio” animale, come parrebbe nel caso attuale) è durata più di 1-2 anni (il prototipo è la “spagnola” del 1917-18, poi “sparita” e per sempre).
Pertanto ce la ri-raccontiamo fra 1-2 anni, ovviamente se sopravvissuti, per vedere se avevo “ragione”…

Parente stretto del raffreddore ne condivide la contagiosità e i modi (droplet et similia, attraverso le vie respiratorie); speriamo non ne condivida anche la “mutevolezza” genetica (il raffreddore è solo un fastidio, ma NON dà immunità e non esiste vaccino, e in 1 anno possiamo ripeterlo più e più volte).
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