C'è un disegno superiore? - I libri e i racconti

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Credo nell'evoluzione

Credo nell’evoluzione intesa come acquisizione di complessità crescente in ogni sistema vivente e non; tuttavia mi sfuggono le finalità ultime e, anzi, immagino che, oltre l’estremo orizzonte, vi sia solo irrazionalità insenziente.

Credo che la sopraffazione e la sofferenza siano elementi strutturalmente costitutivi di ogni forma di vita, della vita stessa. E questo mi fa ribrezzo: eppure devo riconoscere che capita talvolta di accarezzare una inattesa ed irrazionale bellezza nell’assaporare gli atti quotidiani della vita, nel contemplare la macchina della natura in ogni suo aspetto e  nell’inventare con l’arte una sua rappresentazione, nello stupirsi sbigottito di fronte al divenire delle cose ovvero nell’esprimere quel Thauma che ha prodotto il mito, la religione, la filosofia, la scienza, ed infine, ma non ultima, nella capacità di sorridere con i propri affetti.

Credo nella (pur limitata) consapevolezza umana e nella consapevolezza di essere consapevoli: questo fa la differenza con ogni altra forma di vita finora conosciuta.

Credo probabile, anche in attuali tempi storici, il possibile verificarsi di una catastrofe globale capace di interrompere ogni cosa ora esistente (a tale riguardo invito a leggere “il secolo finale” di Martin Rees). Tuttavia se cosi’ non sarà, credo sia ipotizzabile, solo ipotizzabile, che nel molto lontano futuro qualcosa possa radicalmente cambiare, il senso, la struttura stessa della vita e le sue coazioni interne; e il tempo stesso potrebbe non scorrere più nel modo lineare unidirezionale in cui oggi noi lo percepiamo, passato e futuro potrebbero compattarsi in dimensioni ora non concepibili.

Non credo infine in disegni aprioristici o a disegnatori “deus ex machina”, ma è proprio in questa totale solitudine, in questo essere da sempre orfani, che ritrovo un po’ di orgoglio e una quasi grandezza nell’essere uomini, polvere ma senzienti e un po’ consapevoli e, chissà, possibili trasmettitori, in remoti futuri, se ci saranno, di un seme, di un codice per trovare infine un programma di uscita.


(Nell’immagine: Pieter Bruegel. La torre di Babele)
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