Cronaca di un incubo - I libri e i racconti

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La torre e la tempesta
Nel sogno salivo su una torre solitaria. Una volta raggiunta la cima intendevo rimanerci tutta la notte, per ammirare dall’alto il mare lontano e, dietro, le montagne appena illuminate dal bagliore delle stelle.
 
Le luci provenienti da borghi distanti a poco a poco si erano spente ed ogni suono era cessato.
 
All’improvviso tuoni e fulmini, in rapido avvicinamento, vennero a squarciare la penombra del mio mondo in quiete. Si preannunciava una violentissima tempesta proveniente dal mare. Il cielo, così ampio da quella prospettiva, a tratti pareva illuminato a giorno dalle folgori.
 
Ero unico spettatore del volto immane e terrifico della natura, preda d’inquietudine ma al contempo di attrazione.
 
Decisi infine di ripararmi scendendo al piano di sotto. All’interno serrai bene ogni finestra e mi sdraiai su un giaciglio presente; mi addormentai. E lì feci un sogno nel sogno, anzi un incubo: mi trovavo in una stanza angusta e si spegneva la luce. Non si spegneva una luce, ma ogni forma luminosa, in un’esperienza di oscurità totale. Il buio è assenza di vita. Anche il minuscolo atomo produce una infinitesima radiazione o luce, finché non raggiunge lo zero termico assoluto. E quel limite, nell’incubo, era stato raggiunto.
 
Iniziai a urlare, ma il grido, sempre più flebile e rauco, divenne afono nel vuoto assoluto di un cosmo scomparso.
 
Mi svegliai di soprassalto, madido di sudore, toccandomi per verificare se “ero” ancora.
 
Forse “non ero più” e quanto toccavo erano atomi ricostituiti dall’altra parte di un buco nero, cioè in un altro cosmo, con leggi fisiche diverse ed aliene logiche della mente…
 
Dimmi… Forse anche tu che ora mi stai leggendo, non sei propriamente tu, ma sei un altro tu di un altro universo?.
 
Gli incubi sono fantasie, difficilmente riescono a delineare ipotesi scientifiche e più comunemente costruiscono "supercazzole"…
 
Tuttavia
 
Nella storia dell’universo ci sono stati alcuni momenti cruciali, improvvise e catastrofiche rivoluzioni dei suoi stessi fondamenti. Mi riferisco al fenomeno conosciuto in fisica come “rottura spontanea di simmetria”, che comporta un’istantanea transizione di fase (o cambiamento di stato), meglio definibile come la trasformazione di un sistema termodinamico da uno stato di aggregazione ad un altro. In altre parole, nel corso del progressivo raffreddamento dell’universo, consensuale alla sua espansione, vi sono state delle tappe critiche comportanti improvvise demolizioni e ricostruzioni della materia, fin nella sua trama più intima, ogni volta radicalmente rimaneggiata. L’universo come un trasformers, insomma!
 
Una delle prime rivoluzioni evolutive dell’universo - ad una soglia critica del suo raffreddamento - è stata la costruzione degli atomi, che non esistevano nel plasma primordiale originato dal big bang; il plasma cosmico era rimasto disabitato e stabile finché collocato al di sopra di un determinato gradiente di temperatura. Ma al raggiungimento di quel preciso grado di calore, gli atomi emersero improvvisamente, nati dal rimaneggiamento del plasma stesso.
 
Ulteriori e ignoti passaggi di stato, con conseguente demolizione e ricostituzione della materia, dalle specifiche completamente diverse e fornite di “nuove simmetrie”, potrebbero nel futuro determinarsi nell’universo in costante raffreddamento, nel corso dello scorrere del tempo. E allora - repentinamente e senza preavviso - ecco manifestarsi la catastrofe, con la demolizione improvvisa di qualunque atomo o molecola, e di tutto il Mondo conosciuto! Come il mondo degli atomi sostituì un tempo quello del plasma, così un nuovo universo potrebbe sostituire l’attuale fatto di atomi!
 
È a pochi noto lo strano comportamento del punto di congelamento dell’acqua (mediamente posto allo zero gradi Celtius), che non sempre si verifica allo stesso gradiente di temperatura, pur in presenza di una invariata e normale pressione atmosferica.
 
Il fenomeno può infatti verificarsi - in rare condizioni di quiete fisica - anche a temperature molto più basse dello zero. Qualora si verifichino tali condizioni (la quiete fisica del sistema), ed un sassolino venga gettato nello stagno a perturbare tale immobilità, questo semplice fatto può determinare l’immediato congelamento di tutto lo specchio d’acqua, con istantaneo cambiamento di stato della materia, da liquida a solida.
 
Alcuni scienziati (burloni?) hanno persino ipotizzato che la creazione di alte energie negli acceleratori di particelle (come nell'LHC - Large Hadron Collider - del CERN di Ginevra), con il raggiungimento di valori energetici estremi non presenti nel nostro angolo di universo,
 
potrebbe rappresentare quel sassolino… E zac! Con la velocità della luce, si propagherebbe, da quel punto iniziale, cioè dal “sassolino lanciato nello stagno”, una rivoluzione del tessuto dell’intero cosmo, a ricostituire un universo con una trama completamente diversa, in una struttura così nuova che non possiamo nemmeno immaginare. Sarebbe la fine immediata di tutto quanto conosciamo, di noi stessi e di ogni cosa, e persino di ogni brandello di luce… Sebbene a quel punto non ci sarebbe più alcuno ad accorgersene o a soffrirne. This is the end!

(Nell'immagine: La Tempesta di Giorgione, particolare)
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