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Gli scacchi nel XX secolo: eventi

RUBRICA DEGLI SCACCHI


Negli anni 1996 e 1997 la quasi eterna sfida uomo-macchina ebbe la sua tappa fondamentale con il confronto KASPAROV-DEEP BLUE, su due matches, che vide l’ennesimo scontro fra cervello al carbonio e cervello al silicio.
E' un tema che ha sempre affascinato l'umanità, visto che si riteneva che l'uomo potesse, almeno in un campo, essere sempre superiore alla macchina.
Citiamo solo alcuni esempi:
1) "il turco" finto automa truffaldino "nato" nel diciottesimo secolo e "vissuto" fino a metà ottocento
2) Botvinnik, patriarca dello scacchismo sovietico, campione del mondo degli anni '50 e '60, che cercò (senza successo), in qualità di "ricercatore tecnologico" (era ingegnere), di creare un cervello elettronico-scacchistico in grado di competere con i migliori umani.
Ma è con la sfida KASPAROV-DEEP BLUE che la competizione uomo-macchina arriva al suo culmine e forse alla sua conclusione; tale sfida fu anche, ma a nostro avviso soprattutto, un progetto pubblicitario-industriale, nato per risollevare le sorti dell'IBM, gigante dell'elettronica in quel periodo in difficoltà. La grande azienda chiese la collaborazione di grandi maestri per sviluppare i processi "mentali" della macchina, tarati ad hoc sulla mente scacchistica di Kasparov. Quest'ultimo non accettò mai pienamente la sconfitta del secondo match (durante il primo, nel 1996, perse una partita, ma complessivamente ne vinse di più) accusando il team IBM di "giocare sporco", ovvero di far assistere attivamente la macchina da grandi maestri umani, i quali "suggerivano" talvolta le mosse.
Dopo quella sfida, non ci fu una rivincita. Il fatto suscitò comunque polemiche: Kasparov la chiese, ma IBM si rifiutò; il programmatore capo-progetto affermò che fu Kasparov a rifiutare.
Oggigiorno il progresso tecnologico rende improponibile un confronto uomo-macchina: il silicio è ormai nettamente superiore. Un semplice PC casalingo, con un buon software acquistabile per qualche decina di euro, sarebbe un avversario insuperabile per tutti i grandi maestri del pianeta.
Altro spunto di evento saliente del ‘900 legato alle 64 caselle, che si inserisce in un contesto ben più ampio, è l'importanza e la propulsione che gli scacchi assunsero nell'Unione Sovietica.
L'idea di fondo del regime comunista era quella di dimostrare al resto del mondo la superiorità del loro modello di vita e socio-economico. Ciò portò ad avere implicazioni negli scacchi. Lo stato sosteneva apertamente gli scacchisti migliori, che, di fatto, furono professionisti per tutta la vita (a differenza dei loro colleghi occidentali).  Il campione del mondo fu sovietico dal 1948 al 1972, ovvero fino al match del secolo Fischer-Spassky, altro evento spartiacque del '900.
Nell'agosto del 1972 Reykjavik fu al centro delle attenzioni di quasi tutto il mondo: un uomo solo (l'americano) contro tutta la nazione sovietica, cioè uno scontro - in piena guerra fredda - fra mondo occidentale e Patto di Varsavia.
Dapprincipio, dato il temperamento volubile di Fischer e le molte richieste che avanzò agli organizzatori, sembrava poco probabile la sua presenza, ma all'ultimo minuto decise di partecipare. A dissuaderlo fu anche una telefonata dell’allora segretario di stato statunitense Henry Kissinger, che fece appello al suo patriottismo; non da meno fu persuasiva una donazione di 125.000$ che portò il premio a 250.000$.
In conclusione parrebbe proprio che, sul finire del ’900, l’evento fondamentale del secolo nel gioco degli scacchi sia stata la vittoria della macchina sull’uomo.
Tuttavia, e a parziale consolazione, riteniamo che la macchina giochi e vinca a scacchi (ancora) “senza sapere” di giocare a scacchi, quindi in totale assenza di consapevolezza  e di sentimento; che sia priva di “intenzionalità”, non sia cioè (ancora) capace di “voler” iniziare, motu proprio, una partita; e che, infine, non sia (ancora) in grado di costruire se stessa e che quindi, al momento, non sia eludibile la mano della progettualità umana nella costruzione dei suoi invincibili algoritmi.
E’ possibile che gli eventi del XXI secolo nel campo del gioco degli scacchi comporteranno queste ulteriori modifiche  e “miglioramenti” della macchina, e che “l’intelligenza artificiale” assuma in pieno le caratteristiche mancanti di “consapevolezza”, “intenzionalità”, “auto costruzione” e forse persino di “sentimento”... ma questa è un’altra storia che si demanda ai commentatori del gioco nel XXII secolo.


Lorenzo Zanellato
Claudiano Sironi



Frank Poole – HAL 9000 (partita spagnola, variante chiusa, attacco Worral): posizione alla 13° mossa, nel film 2001 Odissea nello Spazio

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